Acquisto degli esemplari
Innanzitutto andrebbe sempre privilegiato
l’acquisto di esemplari nati in cattività, in quanto più resistenti, docili e
soprattutto meno inclini a bizze alimentari. Meglio anche optare per esemplari
giovani, in quanto gli adulti (specie quelli selvatici) spesso si adattano
peggio alla vita in terrario ed al cambiamento di ambiente.
Prima dell’acquisto si dovrebbe cercare di
capire se l’animale è sano o meno. Alcuni segnali sono ben visibili anche ad
occhio nudo, in particolar modo la presenza di parassiti esterni come acari e
zecche: la pelle dell’animale è grinzosa o pendente dai fianchi? E’ visibile la
colonna vertebrale del serpente, sotto la pelle? La sezione del corpo non è
rotondeggiante, ma triangolare? L’animale è impiastrato di feci, o presenta
muco vicino alla bocca o sul naso? Se la risposta ad anche solo una di queste
domande è “sì”, allora non comprate il serpente. I primi sintomi indicano una
grave denutrizione, forse dovuta a prolungato rifiuto del cibo o a parassiti
intestinali. Il muco è invece spesso indice di malattie alle vie respiratorie.
Il serpente sano dovrebbe avere fauci e narici pulite, corpo sodo, pieno e
muscoloso, pelle lucida e priva di residui di muta. Se possibile, è bene
chiedere al negoziante un serpente che abbia già mangiato in negozio.
Una volta a casa sarebbe buona cosa far
eseguire un esame delle feci per rilevare l’eventuale presenza di parassiti
intestinali, purtroppo frequenti, soprattutto negli esemplari di cattura.
Alimentazione
Il pitone reale è, come tutti i serpenti,
un animale strettamente carnivoro.
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In natura esso si nutre di gerbilli ed altri roditori, che caccia nottetempo. In
terrario è necessario cercare di offrire una dieta nutrizionalmente
valida che sia nel contempo appetibile per l’animale.
I giovani serpenti, piccoli esemplari
lunghi una quarantina di centimetri, andranno nutriti una volta a settimana.
Gli esemplari più grandi potranno essere nutriti una volta ogni quindici giorni
circa. Il cibo deve essere introdotto nel terrario tramite delle pinze
metalliche di lunghezza adeguata. E’ importante evitare che il serpente possa
associare le mani del suo proprietario al pasto: potrebbe facilmente
confondersi e tentare di mordere.
Le prede dovrebbero essere costituite da
roditori di taglia adeguata, larghi al massimo circa una volta e mezza la testa
del serpente. Personalmente consiglio di utilizzare prede morte e decongelate. Questo
comporta due grossi vantaggi: in primo luogo si ha la possibilità di uccidere,
tramite il congelamento del roditore morto, eventuali parassiti presenti nel
mammifero che potrebbero infestare anche il rettile; in secondo luogo, si evita
la permanenza di una preda viva in terrario, la quale potrebbe rappresentare un
pericolo per il pitone, mordendo o addirittura cercando di cibarsi del rettile
che si fosse dimostrato inappetente.
E’ incredibile constatare quanti serpenti
muoiano divorati dai topi perché terrariofili
inesperti lasciano troppo a lungo la preda nel terrario. Per questo, se proprio
si vogliono utilizzare prede vive, si consiglia sempre di lasciarle in terrario
per non più di 5 - 10 min, e di rimanere ad osservare le reazioni del pitone (e
del roditore) per tutto il tempo. Passato questo lasso di tempo, se il serpente
non ha divorato la preda designata, essa dovrà essere rimossa dal terrario. |