Il substrato è un altro elemento
estremamente importante nell’allestimento di un terrario. Per motivi igienici i
substrati sterili sono probabilmente da preferire: la carta da giornale ad
esempio è estremamente economica, di ottima reperibilità e facilmente
sostituibile. E’ consigliata soprattutto per i terrari di quarantena, in cui
alloggiare i serpenti appena acquistati per la loro osservazione, cercando di
diagnosticare l’eventuale presenza di malattie, soprattutto di parassitosi.
Sabbia, ghiaino e corteccia, pur conferendo
alla teca un aspetto più naturale, sono facilmente ingeribili, e possono
provocare negli animali pericolose occlusioni intestinali. Una buona
alternativa è la torba bionda di sfagno priva di additivi chimici, che una
volta sterilizzata in forno a 100°C diventa un buon substrato, che mantiene
bene l’umidità ambientale e che contrasta, grazie alla propria acidità, la
formazione di muffe ed il proliferare dei batteri.
Un altro ottimo substrato sembra essere
costituito dai tappetini di erba sintetica: esteticamente accettabili ed
igienicamente ottimi perché facilmente lavabili e disinfettabili, sono
spessissimo usati nell’allevamento degli ofidi. E’ consigliabile acquistarne
sempre almeno due, di dimensioni pari alla base del terrario: in questo modo
quando toglieremo il tappetino dalla vasca per lavarlo ne avremo sempre uno
pronto da utilizzare.
Nemmeno a dirsi, è importantissimo mantenere
un’eccellente igiene nella vasca d’allevamento. Un terrario sporco, con resti
di cibo e feci ignorati per lungo tempo, rappresenta un focolaio di malattie
non solo per il nostro rettile ma anche per noi ed i nostri familiari.
|
Indispensabile sarà, nella teca, la
presenza di una vasca per l’acqua di adeguate dimensioni, in cui il serpente
spesso amerà non solo abbeverarsi ma anche immergersi. Molti esemplari hanno
poi l’abitudine di defecare proprio nel contenitore dell’acqua, per cui questa
dovrà essere cambiata regolarmente (giornalmente, se vi sono presenti le feci
dell’animale). La vasca dell’acqua ci aiuterà anche a mantenere un’umidità
relativa ambientale attorno al 70/80%; una percentuale troppo bassa provocherà
al serpente problemi di muta ed a volte mancanza di appetito.
Il terrario dovrà possedere un’attrezzatura
tecnica di base che permetta di mantenere l’ambiente della teca all’interno di
alcuni range di valori ben precisi, in termini
di umidità e calore. In particolar modo si dovrà garantire la possibilità
all’animale di termoregolarsi, scegliendo in ogni momento di intrattenersi in
zone del terrario a temperatura differente. A tal proposito si potrà fornire al
pitone un angolo caldo, con un faretto ad infrarossi nel terrario od un
tappetino od una resistenza riscaldanti posti sotto la teca. Il faretto dovrà
essere protetto da una gabbietta di rete metallica, per evitare che il rettile
nei suoi spostamenti possa raggiungerlo ed ustionarvisi.
In quest’angolo caldo si dovranno raggiungere i 28 - 30° C di giorno, con un
abbassamento notturno di circa 4 - 5° C.
L’illuminazione del terrario potrà essere
fornita da un impianto di illuminazione con luci al neon di potenza adeguata,
accese per 12 ore al giorno. Non sono necessarie lampade ad UV. Evitate anche
di lasciare il terrario esposto alla luce diretta del sole, per scongiurare un
pericoloso “effetto serra”. |