Campagna di Legambiente “La notte dei rospi”
Gli anfibi sono una componente fondamentale dell’equilibrio ecologico
dei nostri ecosistemi: anche se molte persone li conoscono poco, e
magari non li apprezzano, è ad essi che si deve il contenimento delle
popolazioni di insetti parassiti dell’uomo (ad esempio la zanzara) e di
altri invertebrati dannosi per l’agricoltura (ad esempio le lumache).
Purtroppo però l’ignoranza e soprattutto l’antropizzazione
indiscriminata stanno distruggendo l’habitat di rane, rospi, raganelle,
tritoni e salamandre, e cioè le piccole zone umide come stagni, pozze e
abbeveratoi che si trovano anche nelle periferie delle nostre città.
Gli anfibi possono vivere bene solo in determinate condizioni: se si
verificano cambiamenti drastici dei vari parametri ambientali, specie
per quanto riguarda l’igrometria e la presenza di inquinanti, essi sono
tra i primi animali a soffrire; anche per questo motivo molti anfibi
sono considerati “bioindicatori” della qualità dell’ambiente.
Un’altra causa della crescente minaccia nei confronti di questi
animali, che sta portando all’estinzione molte specie, è il traffico
stradale. Spesso l’habitat di rane e rospi è frammentato da strade che
gli animali sono costretti ad attraversare, soprattutto nel periodo
della riproduzione in primavera, rimanendo frequentemente vittime delle
autovetture.
Dal 2005 Legambiente porta avanti una campagna denominata “La notte
dei rospi” che opera, a diversi livelli, per la salvaguardia e la
protezione delle zone umide e degli anfibi. In particolare, per la
necessità di limitare le stragi soprattutto di rospi che si verificano
ogni anno verso febbraio - marzo, Legambiente nelle regioni Piemonte e
Valle d’Aosta (come capofila ma ormai in tutta Italia) ricerca numerosi
volontari che assistano questi animali nell’attraversamento delle
strade, trascorrendo contemporaneamente una serata diversa e divertente
in compagnia. Le tipologie d’intervento sono: installare barriere lungo
le principali strade interessate da questi spostamenti che impediscano
ai rospi di attraversare; effettuare un “servizio taxi” trasportando i
rospi dall’altra parte della strada in contenitori di plastica;
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svolgere
una campagna di informazione e sensibilizzazione nei confronti delle
problematiche relative all’ecologia di questi animali e alla conoscenza
delle zone umide; creare strategie di monitoraggio e censimento della
realtà faunistica delle zone interessate.
Una breve intervista al dott. Andrea Patalani, responsabile della
campagna, ci ha permesso di comprendere meglio le cause di questa
decimazione, nonché l’iniziativa nata per porvi rimedio: “Il periodo
interessato inizia tendenzialmente alla fine di febbraio e si conclude
all’incirca ad aprile, ma ciò dipende dal momento in cui comincia il
movimento dei rospi, che sono capaci di spostarsi fino a 5 km dal posto
in cui svernano al sito di riproduzione. A sua volta questo momento è
fortemente influenzato dalle condizioni meteorologiche, che possono
essere diverse di anno in anno, con variazioni anche di particolare
intensità (come la primavera scorsa che è stata molto calda). L’inizio
solitamente dipende dalle piogge e per questo motivo di solito gli
spostamenti iniziano prima al Sud. La migrazione all’andata verso i
luoghi di riproduzione dura circa 3 - 4 giorni, mentre il ritorno dura
circa 20 giorni. È importante contestualizzare questo tipo di intervento
in una più grande campagna di sensibilizzazione ed educazione
sull’importanza delle zone umide e della conservazione della
biodiversità, altrimenti si rischia di mobilitare molte energie per un
risultato troppo limitato”. Continua poi Patalani: “Per questo motivo
negli anni abbiamo cercato di fare aderire il maggior numero di regioni
italiane, e di coinvolgere realtà associative soprattutto a carattere
ambientalista come WWF, LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia), e
diversi centri di ricerca. Ogni anno abbiamo potuto monitorare dai 2000
ai 3000 individui di rospo comune (Bufo bufo, ndr) tranne la
primavera scorsa, che erano circa un terzo.
Per aderire alla campagna o anche solo per informazioni si può
consultare il sito http://www.legambientepiemonte.it/rospi.htm,
oppure telefonare al numero 011 - 2215851”.
Ringraziamo il dott. Patalani e facciamo a lui ed a tutti i volontari
un augurio di buon lavoro.
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