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Allevamento in acquario di Poecilia spp. ''molly'' Tra i più noti pesci d'acquario, il molly si presta bene alla vita in cattività a causa della sua elevata prolificità ed alla sua spiccata tolleranza alle più diverse condizioni ambientali. Anche se spesso si tende a considerarlo un pesce "da principianti", esso può riservare grandi soddisfazioni anche all'acquariofilo esperto.
Allevamento in acquario di Poecilia spp. “molly”
Tra i più noti pesci d’acquario, il molly si presta bene alla vita in
cattività a causa della sua elevata prolificità ed alla sua spiccata
tolleranza alle più diverse condizioni ambientali. Anche se spesso si
tende a considerarlo un pesce “da principianti”, esso può riservare
grandi soddisfazioni anche all’acquariofilo esperto.
Classificazione e distribuzione
Il gruppo di pesci d’acquario comunemente indicati come “molly” deve
il suo nome alla vecchia nomenclatura scientifica, la quale identificava
il genere come Mollienisia, attualmente sostituito con
Poecilia. La popolarità dei molly è senza dubbio dovuta alla
facilità con cui essi possono essere mantenuti e riprodotti; non è da
dimenticare che allo stesso genere appartiene l’arcinoto guppy,
conosciuto anche come “pesce milione”.
Per quanto riguarda la sistematica andiamo a collocare i molly nella
famiglia dei pecilidi (comprendente all’incirca 300 specie), la quale
annovera soltanto pesci d’acqua dolce o al massimo d’acqua salmastra;
essa appartiene all’ordine di teleostei conosciuto col nome di
ciprinodontiformi.
Piuttosto che dire che i pecilidi sono tutti ovovivipari
(ovvero che non depongono uova nell’ambiente esterno ma partoriscono
piccoli già sviluppati all’interno del corpo materno), sembra più
corretto dire che l’intera famiglia è composta da pesci che partoriscono
piccoli vivi, ma che anche specie tra loro affini possono mostrare un
contributo materno allo sviluppo delle uova sostanzialmente diverso:
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molti membri della famiglia vengono definiti lecitrofici, ovvero
caratterizzati da un contributo all’uovo solamente nella fase precedente
la fecondazione. In altri pecilidi, al contrario, la madre fornisce il
maggior contributo all’uovo in termini di nutrimento dopo la
fecondazione: tali specie sono definite matrotrofiche.
Caratteristica peculiare di questi pesci è la facilità nella
discriminazione tra i due sessi: è semplice individuare i maschi a causa
del lungo gonopodio, il quale altro non è che la pinna anale
trasformata in organo copulatorio; solitamente i maschi presentano anche
una pinna dorsale di dimensioni maggiori.
Col nome comune “molly” si indicano innanzitutto alcune specie
largamente commercializzate, tutte appartenenti al genere
Poecilia, che sono P. velifera, P. latipinna, P.
sphenops e P. mexicana; ad esse si sono aggiunte numerose
altre specie di Poecilia (nonché l’unica specie non
appartenente al genere, che è Pamphorichthys minor o mini
- molly), che tuttavia non sono comuni come pesci d’acquario e non sono
normalmente in commercio nel nostro paese.
I molly sono considerati da alcuni studiosi come un sottogenere del
genere Poecilia, e sono diffusi in acque dolci e d’estuario in
un’area che va dalla parte meridionale dell’America del nord a coprire
quasi tutta l’America centrale; essi sono divisibili in due complessi di
specie facilmente riconoscibili: un primo complesso comprendente i molly
dalle pinne “a vela” (come P. velifera o P. latipinna) e
un altro comprendente i molly dalle pinne corte (come ad esempio P.
sphenops); questi due complessi di specie sono ampiamente
sovrapposti per quanto riguarda le aree di distribuzione, e si hanno
frequenti incroci che danno origine ad ibridi naturali. |
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