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Mostra ''Pesci fuor d'acqua'', all'Università degli studi di Pisa
D: Spesso, anche semplicemente andando al mare d’estate, ci si può
imbattere in pesci come lo scorfano Scorpaena scrofa e la tracina
Trachinus vipera e fare la dolorosa esperienza di venire in
contatto col loro veleno. Ci sono pesci il cui veleno può essere mortale
nei mari italiani?
R: Mortale no, ma molto doloroso certamente! Ovviamente in
particolari condizioni di salute o in caso di allergia al veleno è
possibile che sopraggiunga anche la morte a seguito dell’inoculazione
della tossina.
D: Generalmente quali sono le condizioni ecologiche entro le quali si
sviluppa la necessità di produrre veleno? Sono le stesse che si
sviluppano in ambienti terrestri?
R: Quasi sempre la necessità di difendersi. In realtà, il numero di
specie ittiche capaci di produrre veleno è elevatissimo ed in molti casi
sono poco noti i meccanismi con i quali la tossina viene trasferita.
D: I tetraodontiformi sono animali talmente strani da poter essere
definiti scherzi della natura, per citare il titolo di una vetrina della
mostra. Che ne pensa?
R: Bastano i nomi comuni per rendersi conto della bizzarria di questi
pesci: pesce luna, pesce palla, pesce istrice, pesce scatola, etc.. La
struttura morfologica, la caratterizzazione genetica e gli adattamenti
di questi pesci sono unici. Le peculiarità che li contraddistinguono
sono numerosissime.
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Un esempio può essere la capacità di produrre la
tetrodotossina, una tossina mortale presente nei muscoli dei pesci
palla, che li rende praticamente immangiabili.
D: In una delle vetrine si trova un fantastico esemplare di pesce
luna, Mola mola. E’ vero che è un pesce molto longevo e che
presenta il fenomeno della bioluminescenza?
R: E’ certamente un pesce longevo, ma non è capace di emissioni
bioluminescenti.
D: Come funziona l’idrodinamica dei pesci scatola (tra cui
Ostracion cubicus)?
R: Il pesce scatola effettua un nuoto di tipo ostracioniforme.
Essendo bloccato dalla corazza dermica, l’unica spinta propulsiva viene
effettuata attraverso rapidissimi movimenti laterali della coda e la
traiettoria è costantemente modulata dalle pinne pettorali.
D: Ultima domanda. Per molti la passione per i pesci si porta dietro
dall’infanzia. Per lei è stata la stessa cosa? Come è nato in lei questo
interesse?
R: Non è una passione che porto con me dall’infanzia, ma è nata
durante lo svolgimento della tesi di laurea. La straordinaria diversità
del mondo ittico mi ha letteralmente stregato.
Ringraziamo il dott. Carnevale per la disponibilità e ricordiamo che
la mostra per ora non ha un termine di chiusura.
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